La nostra storia

Althea, il fiore all’occhiello della famiglia Bertozzi, nasce nella provincia parmense nel 1932.

Non a caso, l’azienda prende il nome dal fiore della “Althea Officinalis” che Carlo Bertozzi raccolse in un campo proprio dove da lì a poco sarebbe sorto lo stabilimento di produzione dell’azienda.
Un fiore, simbolo di garanzia di genuinità ed eccellenza: i pilastri della filosofia dei fondatori.

L’intuizione vincente fu capire che le abitudini degli italiani stavano cambiando pur rimanendo legati alla tradizione. La scommessa dei Bertozzi fu la realizzazione di prodotti “Pronti all’uso”.

Purtroppo, questi anni non sono stati anni facili per l’azienda dei fratelli Bertozzi. La carenza di materie prime di qualità ha costretto a chiudere gli stabilimenti fino al 1947.

Ma si sa, dopo la tempesta il sole torna sempre a splendere.

Althea si ricolloca subito ai vertici del mercato nazionale, distinguendosi proprio per la sua attenzione alla qualità, aggiudicandosi il “Diploma di gran premio” alla prima Esposizione dell’Alimentazione grazie a Sugóro.

Aggiungi un posto a tavola come si suol dire.
Ma nel caso di Althea ne sono stati aggiunti tre per l’esattezza.

La famiglia si allarga e Parmì, Fiordagosto e Cremifrutto si affiancano al Sugóro completando così la gamma prodotti. Curiosi di conoscere quei prodotti che tanto successo ebbero negli anni Cinquanta?
Parmì, sugo leggero all’olio di oliva crudo, era pronto all’uso senza bisogno di cottura. Fiordagosto, concentrato di pomodoro in tubetto, era disponibile anche in cubetti incartati singolarmente. E Cremifrutto, mattonellina di marmellata in incarto trasparente, era dedicato ai piccoli consumatori: una merenda con in regalo in ogni confezione un francobollo da collezione.

Nel 1962 l’azienda raggiunge l’apice del successo, fino a quando un lutto improvviso fa crollare ogni certezza.
Parliamo di Carlo Bertozzi, uno dei punti cardine dell’azienda.

Il dolore della perdita lascia un segno troppo profondo, tanto che la famiglia decide di vendere tutto.

Ad avere la meglio, tra i tanti interessati, è un colosso dell’alimentazione mondiale che decide di allargare la produzione ad altri prodotti oscurando i marchi storici.

Nel 1991 assistiamo al rilancio dello storico marchio grazie a un gruppo di imprenditori parmigiani.

Nel 1997 Althea venne acquistata dalla famiglia Ricciulli-Carotenuto, imprenditori da generazioni nel campo della trasformazione del pomodoro.

Puntare sulla tradizione è stata la scelta vincente e ha riportato velocemente Althea a essere la più importante azienda italiana specializzata nella produzione dei sughi pronti.

Il 2009, anno in cui l’azienda distribuisce in Italia e nel mondo oltre 100 milioni di vasetti, segna il ritorno di Sugòro, prodotto principe dei gloriosi anni Trenta. Sempre nel 2009 Althea lancia per prima in Italia il concetto di monoporzione con il marchio Regioni d’Italia, ottenendo così una significativa affermazione con le ricette regionali in formato famiglia.

A seguito del crescente successo riscosso dai nuovi prodotti, vengono lanciate le linee dei Sughi da saltare in padella (senza pomodoro) e dei Sughi biologici.

Quello che sta succedendo ora, be’, lo sapete meglio di noi!

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